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. 2023 Jun 29;64(1 Suppl 1):E1–E160. [Article in Italian] doi: 10.15167/2421-4248/jpmh2023.64.1s1

Tab. I.

Caratteristiche e principali risultati degli studi primari inclusi nella revisione sistematica relativa all’epidemiologia delle malattie pneumococciche.

Primo autore, anno Setting Popolazione in studio (età) Periodo in studio Tipo di studio Obiettivo Risultati principali
Marchisio, 2001 17 città italiane 1-7 anni 1996-1997 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata del 3.8% in autunno e del 4.7% in primavera senza differenze significative tra i due periodi
Marchisio, 2002 13 città italiane ≤ 7 anni 2000 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata dell’8.6% senza differenze significative rispetto all’età. Il 63.2% dei sierotipi sono risultati coperti dal PCV7 con valori più alti nel gruppo < 2 anni (73.1%) e 2-5 anni (68.9%) rispetto a quello > 5 anni (51.2%). Il 77.3% dei sierotipi è risultato invasivo. Una sinusite nei precedenti 3 mesi è risultata un fattore di rischio
Petrosillo, 2002 Lazio < 6 anni 1999 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata 14.9% e i sierotipi più comunemente identificati sono stati il 6A (20%), il 23F (25.8%), il 6B (11.7%), il 19F (7%), il 19A (4.7%), il 19C (2.3%). Vivere con più di 3 persone nella stessa casa è risultato un fattore di rischio
Schettini, 2003 Bari 1-7 anni 2000 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata del 18.29% con i sierotipi 19A, 19F, 14, 6B, 23F a rappresentare il 60.3% degli isolati
Ansaldi, 2012 Genova < 5 anni 2010 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza aggiustata per età è risultata del 50.1%. La prevalenza è risultata del 22% nel primo anno di vita, del 48.6% nel secondo e del 60% nel terzo-quarto. Per quanto riguarda i sierotipi i più comuni sono risultati, in ordine decrescente, il 10F, il 10A, il 5, il 18A e il 4. L’età, la presenza di fratelli/sorelle e la frequenza dell’asilo sono risultati fattori di rischio
Camilli, 2013 Emilia Romagna-Lombardia < 6 anni 2011-2012 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata del 32.9% (7.1% nella fascia 0-5 mesi, 33.3% in quella 6-23 mesi, 33.06% tra 24-35 mesi e 35.19% tra 36-71 mesi). I sierotipi più comuni sono stati 6C, 24F e 19A
Zuccotti, 2014 Italia 3-59 mesi 2011 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata del 27% (22% tra 3 e 12 mesi, 31% tra 13 e 24 mesi, 32% tra 25 e 59 mesi). I sierotipi più frequenti sono risultati, in ordine decrescente, il 6C, il 19A, e il 23A. La presenza di fratelli/sorelle, la frequenza dell’asilo e infezioni respiratorie nei precedenti 3 mesi sono risultati fattori di rischio
Pasinato, 2014 Veneto 6-59 mesi 2010-2011 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata del 55,8%, ma pari al 61,3% nei bambini con infezioni respiratorie e al 50% in quelli sani. Non sono emerse invece differenze significative tra bambini con vaccinazione completa e bambini non vaccinati. I sierotipi più comunemente rilevati sono stati 35F, 5, 19F, 24 e 18. La prevalenza del carriage è risultata aumentare significativamente all’aumentare del tempo trascorso dalla vaccinazione
Esposito, 2015 Milano 6-17 anni 2013 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata pari al 51,6%, significativamente maggiore tra 6 e 9 anni (70,8%) rispetto a 10-14 anni (42,7%) e 15-17 anni (29,4%)
Mameli, 2015 Lombardia 3-59 mesi 2011-2012 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza aggiustata per età è risultata del 31% al tempo 0 e non si è modificata sostanzialmente al follow-up a 6 mesi (32%) e a 12 mesi (28%) ma contemporaneamente è aumentata la proporzione di soggetti vaccinati. Durante il follow-up è stata osservata una diminuzione dei sierotipi PCV13 e uno shift verso i sierotipi non-PCV13, in particolare il 15A
Principi, 2015 Italia 6-17 anni 2013 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata del 57,9% (74,9% nei soggetti di età < 10 anni, 51,8% in quelli di età compresa tra 10 e 14 anni e 32,7% ≥ 15 anni). I sierotipi più comunemente isolati sono stati 19F, 5, 9V e 4
Esposito, 2016 Centri regionali Fibrosi cistica: Milano, Verona, Roma, Napoli 6-17 anni con fibrosi cistica 2014 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata di 19,8%, significativamente maggiore (28,6%) in bambini < 10 anni, e minore in quelli di 10-14 anni (17,6%) e ≥ 15 anni (12,7%). I sierotipi più comuni sono risultati il 19F, il 5, il 4, e il 9V
Principi, 2016 Lombardia, Lazio 6-17 anni con cancro 2014 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza del carriage nasofaringeo di S. pneumoniae La prevalenza è risultata del 18,8% (20% nei pazienti ematologici e 11,9% in quelli con tumori solidi). La prevalenza è inoltre risultata significativamente maggiore (44,8%) < 10 anni rispetto alla fascia 10-14 anni (36,8%) e > 14 anni (18.4%). I sierotipi più comuni sono stati il 19F e il 4
Montagnani, 2008 Siena 1 mese-15 anni 1992-2006 Studio di sorveglianza attiva Analisi delle caratteristiche cliniche e microbiologiche delle malattie pneumococciche Dei 640 bambini con coltura positiva per S. pneumoniae il 47,8% era carriers, il 49% aveva una malattia localizzata e il 3,2% una malattia invasiva. I sierotipi 1 e 7F sono stati i più comunemente isolati
Baldo, 2016 Veneto e Friuli Tutta la popolazione 2004-2013 Studio di sorveglianza attiva Analisi delle ospedalizzazioni per polmonite Il tasso medio annuo di ospedalizzazione è risultato più alto tra 0 e 4 anni (325,6 per 100.000 nei maschi, 288,9 per 100.000 nelle femmine)
Ansaldi, 2008 Liguria 0-2 anni 2000-2005 Studio di sorveglianza attiva Analisi delle ospedalizzazioni per malattie pneumococciche Il tasso di ospedalizzazione per polmonite è passato da 1,91/10.000 prima dell’introduzione del programma vaccinale a 0,56/10.000 dopo. Il tasso di ospedalizzazione per otite è variato da 45,22/10.000 prima dell’introduzione del programma di vaccinale a 28,77/10.000 dopo
Boccalini, 2017 Toscana Tutta la popolazione 2002-2014 Studio di sorveglianza attiva Analisi delle ospedalizzazioni per malattie pneumococciche Nella fascia di età 0-9 anni il tasso di ospedalizzazione complessivo è risultato 989,2/100.000 con un trend in declino dal 2002 (1, 415,3/100.000) al 2014 (628/100.000)
Bonsignori, 2013 Toscana 0-18 anni 1999-2009 Studio di sorveglianza attiva Analisi delle ospedalizzazioni per polmonite Il tasso di ospedalizzazione complessivo per polmonite pneumococcica stratificato per fascia di età è risultato: 28,04/100.000 tra 0-5 anni, 0,98/100.000 tra 6 e 12 anni; e 10,06/100.000 tra 13 e 18 anni. Tra i bambini di età < 5 anni i tassi di ricovero sono aumentati di 4.15 volte, da 12,84/100.000 nel 2001 a 53,27/100.000 nel 2006, per poi stabilizzarsi successivamente
Resti, 2010 83 ospedali italiani 0-16 anni 2007-2009 Studio di sorveglianza attiva Analisi dei sierotipi di S. pneumoniae responsabili di polmoniti ospedalizzate Il sierotipo 1 è risultato il più frequente tra i bambini più grandi (12 anni) e quello più spesso associato a forme complicate. Il sierotipo 19A è stato il secondo isolato per frequenza, più comunemente nei bambini più piccoli
Marchese, 2011 Italia < 5 anni 2009-2010 Studio di sorveglianza attiva Analisi della distribuzione di S. pneumoniae nei casi di polmonite Il sierotipo 19A è risultato il più frequente
Liese, 2014 Europa < 6 anni 2008-2009 Studio di sorveglianza attiva Analisi dell’incidenza delle otiti medie acute L’incidenza in Italia è risultata di 195/1.000 anni-persona, più bassa rispetto agli altri paesi e una maggiore percentuale di bambini ha avuto un solo episodio di otite (86,1%)
Marchisio, 2012 Italia 0-6 anni 2003-2007 Studio di sorveglianza attiva Analisi dell’incidenza delle otiti medie acute Il tasso di incidenza totale nel periodo di studio è stato di 16,8 episodi per 100 anni-persona, inclusi episodi singoli (15,9 episodi per 100 anni-persona) e ricorrenti (0,9 episodi per 100 anni-persona)
Barbieri, 2021 Veneto < 15 anni 2010-2017 Studio di sorveglianza attiva Analisi dell’incidenza delle otiti medie acute Il tasso di incidenza nei bambini di 0-2 anni è passato da 126/1.000 anni-persona nel 2010 a 79/1.000 anni-persona nel 2017. Negli stessi anni, nei bambini di 2-4 anni, è passato da 213 a 178/1.000 anni-persona, mentre nella fascia di età 5-14 anni è passato da 60 a 38/1.000 anni-persona
Marchisio, 2017 Lombardia 6 mesi-7 anni 2015-2016 Studio di sorveglianza attiva Analisi dell’eziologia delle otiti medie acute con rottura del timpano S. pneumoniae è risultato responsabile del 27,1% dei casi ma solo nel 20,8% degli stessi è stato l’unico batterio isolato. S. pneumoniae è stato rilevato in maniera significativamente superiore nei bambini sotto i 2 anni
Balsamo, 2018 Emilia Romagna 1 mese-14 anni 2002-2016 Studio di sorveglianza attiva Analisi delle caratteristiche dei pazienti con mastoidite S. pneumoniae è stato rilevato nel 16,7% dei campioni che sono stati sottoposti a coltura e sono risultati positivi mentre la positività all’antigene pneumococcico è stata registrata nel 10% dei campioni urinari testati
Pantosti, 2000 Italia Tutta la popolazione 1997-1999 Studio di sorveglianza attiva Analisi della prevalenza dei sierotipi di S. pneumoniae e del loro profilo di resistenza nei casi di meningite Nei bambini sotto il 5 anni i più comuni sierotipi sono stati, in ordine di frequenza, 14, 6B e 23
Su tutti i campioni analizzati, indipendentemente dall’età, la resistenza alla penicillina è stata registrata nel 9,5% degli isolati con solo 2 ceppi completamente resistenti (appartenenti al sierotipo 9V). Il 30% dei ceppi appartenenti ai sierogruppi 14 o 6 erano resistenti all’eritromicina
D’Ancona, 2005 Piemonte e Puglia Tutta la popolazione 2001 Studio di sorveglianza attiva Analisi dell’incidenza delle MIP L’incidenza nei bambini tra 0 e 4 anni è risultata di 6,3 su 100.000 in Piemonte e 2,8 su 100.000 in Puglia (11,3 e 5,9 su 100.000 rispettivamente nei bambini < 2 anni). Circa il 79% dei ceppi isolati da pazienti di età inferiore a 5 anni è risultato incluso nel vaccino PCV7
Zanchi, 2007 Siena 0-12 anni 1992-2005 Studio di sorveglianza attiva Analisi dei sierotipi coinvolti nelle MIP I sierotipi più comunemente rilevati, al di sotto dei 5 anni di età, sono stati l’1, il 6A e il 14
Pavan, 2007 Lombardia Tutta la popolazione 2000-2006 Studio di sorveglianza attiva e Sorveglianza Nazionale delle Malattie Batteriche Invasive Analisi dell’incidenza delle malattie batteriche invasive 83 casi di MIP riportati nel periodo di studio nella fascia di età 0-4 anni, contro i 168 casi di malattie meningococciche invasive nella stessa età. Nel confronto tra i due batteri N. meningitidis è risultato prevalente fino ai 29 anni di età, mentre S. pneumoniae ha mostrato più casi a partire dai 30 anni, sebbene abbia un’incidenza significativa al di sotto dei 5 anni
Azzari, 2008 Toscana e Italia 0-14 2005-2006 Studio di sorveglianza attiva Analisi dell’incidenza delle MIP Il tasso di incidenza ottenuto con metodi colturali è stato di 3,6/100.000 per i bambini sotto i 14 anni, 4,7/100.000 sotto i 5 anni, 11,5/100.000 sotto i 2 anni e 11,2/100.000 nel primo anno di vita. Utilizzando metodi molecolari, sono stati ottenuti invece i seguenti risultati: 19,9/100.000, 35,1/100.000, 51,8/100.000 e 55,8/100.000. Nei bambini di età < 14 anni l’incidenza è stata di 3,6/100.000 per meningite/sepsi, 1,8/100,00 per artrite e 14,4/100.000 per polmonite
Tardivo, 2009 Nord-Est Italia 0-36 mesi 2003 Studio di sorveglianza attiva Analisi dell’incidenza delle MIP L’incidenza annuale è risultata di 58,9 casi/100.000
Giorgi Rossi, 2009 Lazio Tutta la popolazione 2001-2005 Studio di sorveglianza attiva e Sorveglianza Nazionale delle Malattie Batteriche Invasive Analisi dell’incidenza delle meningiti batteriche L’incidenza complessiva è risultata di 3,7/100.000 ma maggiore (48,6/100.000) sotto l’anno di vita rispetto alla classe 1-4 anni (11,3/100.000). S. pneumoniae è risultato l’agente eziologico più comune, in particolare con i sierotipi 14, 19, 23, e 6
Riva, 2012 Lombardia nord occidentale < 5 anni 2008 Studio di sorveglianza attiva Analisi dell’incidenza delle MIP L’incidenza annuale è risultata di 50.0/100.000, maggiore < 2 anni (58,3/100.000) rispetto a 2-4 anni (44,4/100.000). Il sierotipo 19A è risultato il più comune seguito da 1, 7F, 19F, 14, 23F, 12B, 15C
Azzari, 2012 Italia 0-16 anni 2008-2011 Studio di sorveglianza attiva Analisi dei sierotipi coinvolti nelle MIP e stima della copertura conferita dai vaccini pneumococcici I 10 sierotipi più comunemente isolati nella popolazione arruolata nello studio sono stati, in ordine decrescente, 1, 3, 19A, 7F, 5, 14, 6A, 6B, 18C e 19F
Amodio, 2013 Sicilia 1-57 mesi 2009-2011 Studio di sorveglianza attiva Analisi dell’incidenza delle MIP Il 6.6% del totale dei pazienti inclusi nello studio sono risultati affetti da MIP. I sierotipi 19A e 15C sono risultati responsabili di 3 casi ciascuno con un ulteriore caso dovuto a 23F. Per gli altri due casi il sierotipo non è stato identificato
Amodio, 2014 Sicilia 1-59 mesi 2010-2011 Studio di sorveglianza attiva Analisi dell’incidenza delle MIP L’incidenza delle MIP è risultata pari a 0 dal momento che nessuno dei bambini eleggibili è risultato positivo per S. pneumoniae
D’Ancona, 2015 7 regioni (A.P. Bolzano, A.P. Trento, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto) Tutta la popolazione 2008-2014 Sorveglianza Nazionale delle Malattie Batteriche Invasive Analisi dell’incidenza delle MIP Nella fascia 0-4 anni dal 2008 al 2014 c’è stato un calo dei casi del 56% (12.0/100.000 < 1 anno e 7,1/100.000 tra 0 e 4 anni nel 2008 a fronte di 5,9/100.000 e 3,1/100.000 nel 2014)
Baldovin, 2016 Veneto Tutta la popolazione 2007-2014 Sorveglianza Nazionale delle Malattie Batteriche Invasive Analisi dell’incidenza delle MIP Il tasso di incidenza nei bambini sotto i 5 anni di età è passato da 3,8/100.000 prima dell’introduzione del PCV13 a 0,8/100.000 dopo la stessa. In questa fascia di età, batteriemia e polmonite sono risultate le principali sindromi cliniche con un’incidenza di 2,2/100.000 e 1,8/100.000 prima dell’introduzione della vaccinazione e di 0,7/100.000 e 0,5/100.000 successivamente a essa
Camilli, 2017 Emilia-Romagna, Lombardia, A.P. Bolzano, A.P. Trento, Piemonte < 5 anni 2008-2014 Sorveglianza Nazionale delle Malattie Batteriche Invasive Analisi dell’incidenza delle MIP L’incidenza è risultata di 7,8/100.000 nel 2008 e di 3,0/100.000 nel 2014. Nei soggetti vaccinati i valori sono stati rispettivamente di 2,92/100.000 nel 2008 e 0,13/100.000 nel 2014. I casi da sierotipi non vaccinali sono aumentati (principalmente quelli da 12F e 24F)
Nieddu, 2017 Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana > 14 anni 2005-2016 Studio di sorveglianza attiva Analisi della distribuzione dei sierotipi di S. pneumoniae nelle MIP I sierotipi più comunemente isolati sono stati il 3 (13,3%), l’8 (8,5%), il 19A (7,5%), il 12 (6,5%), e il 22 (5,6%). Quelli che hanno mostrato una più alta crescita in percentuale nell’epoca post-PCV13 sono stati l’8 (+5,5%), il 23A (+4,4%) e il 33 (+3,5%). Quelli con una riduzione maggiore invece il 7F (-12,8%), il 15 (-4,0%) e il 12 (-3,0%)
Nicolosi, 2018 Italia 1-8 anni 2008-2012 Studio di sorveglianza attiva Analisi della distribuzione dei sierotipi di S. pneumoniae nelle MIP I sierotipi più comunemente isolati sono stati il 19A (26,1%), l’1 (15,2%), il 3 e il 10 (entrambi 8,7%), il 14 (6,5%), seguiti da 7F, 11A, 15C e 24F
Quattrone, 2020 Toscana Tutta la popolazione 2016-2017 Studio di sorveglianza attiva e Sorveglianza Nazionale delle Malattie Batteriche Invasive Analisi dell’under-reporting del sistema di sorveglianza nazionale Solo il 3,1% dei casi è stato contemporaneamente riscontrato nelle tre fonti considerate nello studio (ospedalizzazioni, sistema di sorveglianza, sistema di analisi microbiologiche) per un tasso di incidenza combinato di 12,1/100.000 e un under-reporting del 73,7%
Monali, 2020 Italia Tutta la popolazione 2007-2017 Sorveglianza Nazionale delle Malattie Batteriche Invasive Analisi dell’incidenza delle MIP L’incidenza delle MIP nella fascia di età sotto 1 anno e tra 1 e 4 anni è diminuita fino al 2013 ed è poi aumentata. Nel 2017, l’incidenza è risultata pari a 5.7 per 100.000 < 1 anno e 2,2 per 100.000 tra 1 e 4 anni. I sierotipi che hanno mostrato un aumento sono stati il 3, l’8, il 12F e il 22F, in particolare l’8 e il 12F nella fascia 0-4 anni, mentre sono diminuiti il 19A e il 3
MIP: malattie invasive pneumococciche.