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. 2019 Sep 13;90(Suppl 9):87–91. doi: 10.23750/abm.v90i9-S.8731

Il background formativo dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Italiane: risultati di uno studio su otto Regioni

Deanna Rossi 2, Assunta Bizzarro 2, Paola Affanni 2, Cesira Pasquarella 2, Anna Odone 1, Carlo Signorelli 1,
PMCID: PMC7233660  PMID: 31517894

Abstract

The educational background of the Top Managers of the Italian Health Authorities: results of a study on eight Regions

A survey to investigate the educational background of the Health Top Managers recently appointed by Italian Regions as CEOs (Chief Executive Officer) of Local Health Authorities (ASL) and General Hospitals was performed in April 2019, approximately one year after the entry into force of the new law for their selection (D.Lgs 171/2016). The study follows a similar one carried out by Bocconi University in 2013 and focuses on 8 Italian Regions (Piedmont, Lombardy, Liguria, Umbria, Lazio, Basilicata, Sicily, Sardinia). The study examined the CVs of the 112 recently appointed CEOs: the average age is 58.7 years, with the proportion of female surprisingly low (16%). About half of them (50.5%) have a Degree in Medicine and Surgery. Among Managers with a non-medical degree (49.5%), Law (21) and Economic sciences (21) are the most common degrees. Among medical doctors, 33 (58.9%) are specialists in Hygiene and Preventive Medicine. Overall, our data are consistent with those recorded in 2013 (except a decrease in medical graduates -18.5%) and confirm the diversified backgrounds of Health Managers. The background in Public Health, acquired from the 35 Schools of Hygiene and Preventive Medicine, remains relevant among Managers of the Italian National Health Service. (www.actabiomedica.it)

Keywords: Director General, top manager, academic background, curricula, Degree, Medicine and Surgery, Hygiene and Preventive Medicine

Introduzione

La figura del Direttore Generale (DG) delle Aziende Sanitarie Italiane è stata introdotta con il D.Lgs. 502/1992 (1), che non prevedeva requisiti molto specifici, fatto salvo il possesso di una laurea, una maturata esperienza dirigenziale e la frequenza a un corso di formazione manageriale. A seguito di tale normativa, le nomine dei Manager delle Aziende sanitarie hanno investito sia laureati in Medicina e Chirurgia che altri professionisti. Il D.Lgs. 171/2016 (2) ha istituito, presso il Ministero della Salute, l’elenco nazionale (aggiornato con cadenza biennale) dei soggetti idonei alla nomina di DG delle Aziende sanitarie e di altri enti del SSN (Servizio Sanitario Nazionale) con l’intento di uniformare i requisiti di accesso e la qualità dei manager; sono anche stati ribaditi i requisiti dei candidati DG per l’inserimento nell’albo nazionale: conseguimento di una laurea, esperienza dirigenziale maturata di almeno 5 anni (se in ambito sanitario) oppure 7 anni (se in altri ambiti) e certificazione di frequenza e superamento di uno specifico corso di formazione per DG in ambito sanitario; tale requisito non può più essere conseguito dopo la nomina, come consentito in passato da alcune Regioni. Il recente Accordo stipulato il 14 maggio 2019 fra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano (3) ha disciplinato la strutturazione degli specifici corsi di formazione in materia di sanità pubblica, organizzazione e gestione sanitaria indirizzati ai candidati da inserire nel predetto elenco di idonei che viene aggiornato con cadenza biennale. A seguito dell’entrata in vigore del nuovo sistema, si è ritenuto pertanto di condurre uno studio che valutasse il background formativo dei DG di recente nomina (agosto 2016 – aprile 2019) nelle 8 Regioni che hanno effettuato le suddette nomine nel periodo considerato, prendendo come termine di paragone il Rapporto OASI 2013 dell’Università Bocconi (4), fino ad oggi una delle poche fonti ad aver raccolto in modo sistematico dati sul background formativo dei manager sanitari italiani.

Metodi

Sono stati esaminati i profili dei DG di Aziende USL (Unità Sanitarie Locali) e Aziende Ospedaliere (in Lombardia ASST: Aziende Socio-Sanitarie Territoriali e ATS: Agenzie di Tutela della Salute) nominati nell’ultimo triennio in Piemonte (5), Lombardia (6), Liguria (7), Umbria (8), Lazio (9), Basilicata (10), Sicilia (11) e Sardegna (12). Tutti i curricula sono accessibili online, come previsto dal D.Lgs. 33/2013 (13) emanato in attuazione di quanto previsto dalla Legge anticorruzione (L. 190/2012), secondo il quale sussiste l’obbligo di pubblicazione dei documenti e delle informazioni (compresi atto di nomina e curriculum vitae) relativi ai titolari di incarichi amministrativi di vertice e incarichi dirigenziali. Sono stati quindi estratti ed esaminati i seguenti dati: nascita, genere, lauree conseguite e, nel caso della Laurea in Medicina e Chirurgia, le eventuali Specializzazioni. Infine i profili dei medici sono stati integrati coi dati presenti nel database dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri italiani (OMCeO).

Risultati

Dall’analisi dei dati relativi ai 112 DG (111 curricula esaminati, in quanto 1 DG ricopre la carica in due differenti ASL) è emerso che l’età media è abbastanza elevata, attestandosi intorno ai 60 anni (media 58,7 anni, moda 60 anni, mediana 60 anni, range 38-73 anni). La percentuale di donne è relativamente bassa (solo 18, 16%). Poco più della metà dei DG ha un background medico (56 DG, 50,5% del totale) (Figura 1). Fra i laureati in settori diversi (55 DG, 49,5%) sono maggiormente rappresentate le Lauree in Giurisprudenza (21) ed Economia (21), seguite da altre Lauree, quali Scienze Politiche (5), Ingegneria (3), Fisica (2) ed altre rappresentate singolarmente (Figura 1). Quattro DG non medici hanno conseguito doppia laurea (2 Economia + Giurisprudenza, 1 Economia + Scienze dell’informazione, 1 Scienze dell’educazione + Scienze infermieristiche).

Figura 1.

Figura 1.

Ripartizione dei Direttori Generali (DG) per Lauree conseguite e Specializzazioni

Fra i laureati in Medicina e Chirurgia, una quota rilevante ha conseguito la Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva (33), seguita da altre Specializzazioni di aree principalmente cliniche, quali Medicina Interna (4), Statistica sanitaria (4), Medicina legale (4), Malattie infettive (4), Ematologia (4), Psichiatria (3), Endocrinologia (3), Farmacologia (2), Ostetricia e ginecologia (2), Pediatria (2), Chirurgia (2), Medicina del lavoro (2) ed altre rappresentate singolarmente (Figura 1). Tra i Medici non igienisti (23 DG, 41,1% sul totale dei Medici) 7 hanno conseguito una doppia specializzazione; le associazioni principali sono: 3 Medicina interna (+ Endocrinologia, + Farmacologia, + Nefrologia), 2 Statistica sanitaria (+ Chirurgia dell’apparato digerente, + Medicina del lavoro), 1 Ostetricia e ginecologia (+ Endocrinologia) e 1 Ematologia (+ Patologia clinica). Tra i Medici che hanno conseguito una Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva (33 DG, 58,9% sul totale dei Medici) 15 hanno una formazione esclusivamente igienistica; tra questi 4 hanno conseguito la Specializzazione in Igiene con due indirizzi e 1 con tre indirizzi (Laboratorio, Sanità Pubblica, Igiene e tecnica ospedaliera) mentre 18 hanno conseguito ulteriori specializzazioni in associazione: 14 Igiene + 1 specializzazione, 3 Igiene + 2 specializzazioni, 1 Igiene + 3 specializzazioni (Figura 1, Medici con Specializzazione in Igiene ed eventuali Specializzazioni associate). Infine un DG medico risulta non aver conseguito alcuna specializzazione.

Discussione e Conclusioni

Confrontando i curricula dei DG di recente nomina (2016-2019) con quelli presi in considerazione nel Rapporto del 2013 (4) (Tabella 1), si nota che l’età media dei DG si è mantenuta elevata con una rappresentanza di quote rosa stabile (15% vs 16%), su livelli bassi e inferiori alle percentuali degli iscritti all’albo nazionale degli idonei alla nomina a DG (205 donne su 761, 26,9%) (14). Risultano in diminuzione i DG con Laurea in Medicina e Chirurgia (69% vs 50,5%, -18,5%), mentre fra i medici è in lieve ascesa la percentuale di Specialisti in Igiene e Medicina Preventiva (56% vs 59%) e più in generale dell’area della Sanità Pubblica (che include oltre a Igiene la Statistica sanitaria, la Medicina Legale e la Medicina del lavoro) che raggiungono il 67,9% dei medici. Inoltre si è osservato che tra i medici igienisti con specializzazione multipla, nella maggior parte dei casi quella in Igiene è l’ultima specializzazione conseguita.

Tabella 1.

Riassuntivo dati da curricula: confronto Rapporto OASI 2013 – studio 2019

Rapporto OASI 2013 Studio 2019
N° Regioni Italiane 4 8
N° CV esaminati 83 112
Età media (anni) 59 58,7
Maschi e femmine (%) ♂ 85% e ♀ 15% ♂ 84% e ♀ 16%
Laurea in Medicina e Chirurgia (%) 69% 50,5%
Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva (% sui Medici) 56% 59%

Questo studio fotografa il background formativo di una figura unica nell’ordinamento nazionale, ossia quella del manager pubblico delle Aziende sanitarie nell’ambito di un Servizio Sanitario in evoluzione e trasformazione (15, 16); il SSN non può infatti prescindere oggi da una gestione efficiente per vincere la difficile sfida della sostenibilità (17). Si conferma, pur con proporzioni variate, la diversificata formazione di base dei manager, con la componente maggioritaria dei laureati in Medicina e Chirurgia e quella del background giuridico-economico. Tra i medici si confermano alte le percentuali degli specialisti in Igiene e Medicina preventiva (e più in generale dell’area della Sanità Pubblica), a testimonianza della validità della formazione specialistica nelle 35 Scuole italiane (18).

Conflict of interest:

Each author declares that he or she has no commercial associations (e.g. consultancies, stock ownership, equity interest, patent/licensing arrangement etc.) that might pose a conflict of interest in connection with the submitted article

References


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